"Noi ci volgiam coi principi celesti
d'un giro e d'un girare e d'una sete,
ai quali tu del mondo già dicesti:
”Voi che 'ntendendo il terzo Ciel movete"
Ma perché poi, ci dovrebbe essere questa resurrezione della carne? E come si dovrebbe risorgere? Nella forma migliore? E qual è la forma migliore? Uno vorrebbe la madre come la ricorda da bimbo. Un marito la vorrebbe nel fiore della sua giovinezza, invece. Un padre la vorrebbe da ragazza, prima che lasci la casa.
Io non la voglio!
Perché dovrei essere limitato dalla dimensione sensoriale?
Un buon oratore oppure scrittore si distingue per questo: esprime bene il concetto che ha in mente, supera il "collo di bottiglia", la strettoia che inevitabilmente si presenta quando si passa dal campo delle idee, immateriali ma ben presenti, al campo fisico tramite scritto o parole. Ne derivano revisioni, rifacimenti, riletture ecc.
Succede allo studioso, al poeta, ad un artista che, quando ha ancora voglia di continuare a lavorare, a creare, deve cedere alla stanchezza del corpo che lo chiama fortemente al riposo facendolo crollare per il sonno, magari con la penna in mano.
La mente non ha di questi problemi ma, dovendosi servire del "soma"per poter esprimersi, deve sottostare, assoggettarsi ai suoi limiti.
Ma se non fosse più vincolata alla materia con tutte le sue limitazioni non sarebbe meglio per la nostra parte sottile?
Potrebbe essere un lampo di luce nel buio, superare barriere temporali, esprimersi a velocità del pensiero senza parlare o scrivere. Potrebbe avere una visione ben più ampia di una immensità che forse, qui, non riusciamo neanche ad immaginare. Gli artisti, i poeti, gli scrittori, sono delle finestre in queste dimensioni.
Non potrebbe darsi, infatti, che l'ermetico "Mi illumino di Immenso" sia riferito a questa Dimensione? Una visione, una ispirazione del Poeta. Rende in maniera eccellente il concetto di come potrebbe essere una mente libera dalla materia. Il versetto non sarebbe più ermetico, sotto questo punto di vista almeno, bensì molto chiaro ed illuminante.
Ecco, io non voglio risorgere nella carne bensì rinascere “nello Spirito” come dice del resto, Gesù a Nicodemo.
Io spero di essere messo in condizioni di conoscere senza avere i limiti biologici, di sentire senza la radio e vedere senza la televisione, per fare un esempio banale. Vorrei essere libero di ascoltare e vedere tutto quello che i sensi mi impediscono di fare adesso.
Vorrei fortemente diventare uno di quelli che”Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete”.
Allora, solo allora e forse, potrò cominciare a capire, e magari ancora molto alla lontana, la grandezza del Creatore, il Signore di tutte le Cose.
d'un giro e d'un girare e d'una sete,
ai quali tu del mondo già dicesti:
”Voi che 'ntendendo il terzo Ciel movete"
Ma perché poi, ci dovrebbe essere questa resurrezione della carne? E come si dovrebbe risorgere? Nella forma migliore? E qual è la forma migliore? Uno vorrebbe la madre come la ricorda da bimbo. Un marito la vorrebbe nel fiore della sua giovinezza, invece. Un padre la vorrebbe da ragazza, prima che lasci la casa.
Io non la voglio!
Perché dovrei essere limitato dalla dimensione sensoriale?
Un buon oratore oppure scrittore si distingue per questo: esprime bene il concetto che ha in mente, supera il "collo di bottiglia", la strettoia che inevitabilmente si presenta quando si passa dal campo delle idee, immateriali ma ben presenti, al campo fisico tramite scritto o parole. Ne derivano revisioni, rifacimenti, riletture ecc.
Succede allo studioso, al poeta, ad un artista che, quando ha ancora voglia di continuare a lavorare, a creare, deve cedere alla stanchezza del corpo che lo chiama fortemente al riposo facendolo crollare per il sonno, magari con la penna in mano.
La mente non ha di questi problemi ma, dovendosi servire del "soma"per poter esprimersi, deve sottostare, assoggettarsi ai suoi limiti.
Ma se non fosse più vincolata alla materia con tutte le sue limitazioni non sarebbe meglio per la nostra parte sottile?
Potrebbe essere un lampo di luce nel buio, superare barriere temporali, esprimersi a velocità del pensiero senza parlare o scrivere. Potrebbe avere una visione ben più ampia di una immensità che forse, qui, non riusciamo neanche ad immaginare. Gli artisti, i poeti, gli scrittori, sono delle finestre in queste dimensioni.
Non potrebbe darsi, infatti, che l'ermetico "Mi illumino di Immenso" sia riferito a questa Dimensione? Una visione, una ispirazione del Poeta. Rende in maniera eccellente il concetto di come potrebbe essere una mente libera dalla materia. Il versetto non sarebbe più ermetico, sotto questo punto di vista almeno, bensì molto chiaro ed illuminante.
Ecco, io non voglio risorgere nella carne bensì rinascere “nello Spirito” come dice del resto, Gesù a Nicodemo.
Io spero di essere messo in condizioni di conoscere senza avere i limiti biologici, di sentire senza la radio e vedere senza la televisione, per fare un esempio banale. Vorrei essere libero di ascoltare e vedere tutto quello che i sensi mi impediscono di fare adesso.
Vorrei fortemente diventare uno di quelli che”Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete”.
Allora, solo allora e forse, potrò cominciare a capire, e magari ancora molto alla lontana, la grandezza del Creatore, il Signore di tutte le Cose.
Che belle cose che hai detto Fort !
RispondiEliminaE come sono vere !
Grazie, Ambra.
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