giovedì 11 giugno 2009

Definire l'indefinibile









Quello è il Tutto. Questo è il Tutto. Da Tutto sorge il Tutto.
Se dal Tutto è preso il Tutto, solo il Tutto rimane.

(tratto da "Ishavasyopanishad e Brihadaranyakopanishad")

Sono due versetti che esprimono una bellissima e centratissima immagine di Dio e dell'infinito, cioè di quello che non si può definire.
Indubbiamente nell'antica India c'erano dei "pensatori" incredibili l'identificare il concetto di Infinito con Dio e contemporaneamente dare un attuale interpretazione di infinito matematico, non è un impresa semplice. In occidente, sin dal tempo dei greci, passando per tutti i maggiori filosofi e matematici, le interpretazioni sono state e sono tuttora molteplici.
I greci, con Anassimandro, parlavano di "apeiron" che più propriamente vuol dire indefinito, illimitato e che viene identificato con l' "archè", il principio primo, il "luogo"da cui tutto proviene e dove tutto ritorna annullandosi.
Nel pensiero cristiano si ha l'identificazione tra Dio ed infinito, in Plotino, s. Anselmo, Cusano ed altri, c' è la preoccupazione di conciliare il finito con l'infinito, dovuta al fatto che Dio deve essere Infinito, ma è presente nel finito.
Nel pensiero matematico il concetto di infinito assume i suoi contorni propriamente teorici con Cartesio, Newton e Leibniz e più recentemente con Weierstrass (teoria degli insiemi).
Ritengo che nessuna di queste definizioni sia completa come quella dei versetti iniziali.
Se qualcuno mi chiedesse cosa sia, per me, l'infinito, risponderei: un mare senza l'orizzonte.

Marcello

4 commenti:

  1. La stessa formulazione dello zero matematico, avvenuta in India, rispondeva ad esigenze di ordine metafisico, prima ancora che strettamente matematico. L'Assoluto quale assoluta trascendenza.

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  2. Ciao Marco
    forse ti è sfuggito il primo post della sezione
    scienze
    "Lo zero non solo aritmetica",ho cominciato proprio con il tuo concetto.

    "Lo guardi e non lo vedi lo ascolti e non lo senti ma se lo adoperi è inesauribile"
    (dal “ Tao Te King” di Lao Tse, VI sec a.C.)

    E’ il Tao, l’Assoluto, ma sono parole che si adattano bene anche allo zero, un numero molto speciale e, per molto tempo, avversato, che richiede un esame attento. E’ un numero nel cui substrato si annidano, oltre la matematica, i concetti del Nulla e dell’Infinito............

    questo è il link

    http://scienze-aquaeductus.blogspot.com/2009_03_01_archive.html

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  3. Marco
    sul forum ci sono altri commenti a questo post
    ciao

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  4. Grazie della comunicazione, Marcello. In effetti mi era sfuggito. Ora vado a vedere.
    Ciao

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