sabato 19 dicembre 2009

QUANDO È NATO... IL «NATALE»


I vangeli di Matteo e Luca, gli unici che parlano della natività, se si escludono i testi apocrifi o gnostici, non ci danno indicazioni sulla data di nascita di Gesù e tanto meno in quale giorno dell’anno sia avvenuta.
Allora stabilirla il 25 dicembre che significato ha?
Presso tutti i popoli antichi il sole, con i suoi cicli astronomici, era studiato ed osservato, dobbiamo dire da fior di astronomi, visto la carenza di mezzi tecnici coadiuvanti, con molta accuratezza, data l’importanza di calcolare la lunghezza dell’anno solare, al fine di stilare un calendario, quanto più aderente possibile alla realtà.

Il susseguirsi del giorno e della notte e della stagioni, scandivano i ritmi della vita umana ed il 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, era considerato la fine di un ciclo ed il 25 dicembre, quando si cominciava ad apprezzare visivamente l’allungarsi delle giornate, l’inizio di nuovo ciclo solare, quasi il sole rinascesse di nuovo.
Dunque una nuova nascita, una nuova natività.
Il culto del Sole rappresentava, un comun denominatore per tutti i popoli dell’impero romano: Helios Apollo, nella cultura ellenistica romana, Aton Ra in quella egizia, la Mastruca per i celti lo Yule per germani, tanto che l’imperatore Aureliano, avendo riunificato l’impero, anche grazie all’aiuto avuto della città di Emesa, nella quale era fiorente il culto del Sol Invictus, decretò di elevare questa divinità agli altari dell’impero, stabilendo la sua ricorrenza, dal 274 d.c. in poi, il giorno del 25 dicembre.
Sol Invictus è una polisemia in cui si sono incrociati valori e simboli diversi e di più epoche. (Josh)
Pertanto, non deve meravigliare che nel 354 d.c. Papa Liberio stabilisse che in concomitanza, si celebrasse la Natività di Gesù che, essendo una nascita ed un rinnovamento, si sommava alla tradizione pagana ed essendo anche l’episodio più gioioso del cristianesimo, ben si adattava al clima festoso di quel giorno. Un passaggio non traumatico dal paganesimo al cristianesimo.


8 commenti:

  1. Complimenti per la rapidità. Io, nel frattempo, ho scritto quel post, alla riscoperta di Venezia, ispirato dalla trasmissione "Ambiente Italia", di oggi: è da ridere, per non piangere.
    Ciao, vado a leggere.

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  2. Nonostante agnostico, mi complimento per la tua ottima preparazione in tema di Vangeli. Io li lessi tutti quattro, trovando che il più "celestiale", il più "accattivante" è quello di Marco. Ricordo che Marco era stato come se, in un periodo abbastanza tormentato della mia vita, mi avesse condotto fuori dalla tormenta, conducendomi per mano a scoprire le beatitudini di Gesù. Eppure, Marco, di Gesù ne aveva solo sentito parlare, in quanto non era tra i dodici apostoli.
    Ciao.
    A seguire

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  3. Marshall
    il fatto di essere agnostico non significa essere contrario alle religioni,ma anzi è uno stimolo per conoscerle meglio.
    Aggiungi che mi piace la storia antica....
    ciao
    Marcello

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  4. Sarc, ti sarà capitato certamente di visitare i fori romani. Lì il passaggio architettonico dal paganesimo romano al Cristianesimo, appare evidente in una chiesa paleocristiana assai spoglia edificata sul tempio a Venere.

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  5. Nessie
    Questo post l'avevo fatto per Marshall in alternativa a quello che ha pubblicato sul il Giardino,pertanto dovendo essere inserito in altro post ho sintetizzato al massimo, a scapito di una certa completezza e forse anche di una certa chiarezza circa il filo logico che volevo seguire.(sto pensando di rifarlo aggiungendo altre notizie e datazioni sulla natività)
    La mia opinione è che il passaggio dal paganesimo al cristianesimo a partire dal IV secolo, fu alquanto progressivo, 1000 anni di storia romana e di religione politeista non si cancellano in un lampo. La costruzione della chiesa, a cui accenni, su un tempio pagano sta proprio ad indicare la sostituzione del vecchio col nuovo culto, facendo leva sulle usanze e tradizioni del popolo a recarsi in un luogo che gli era familiare.
    La carenza di arredi che in genere è tipica delle chiese paleocristiane e romaniche,almeno per quelle rimaste originali,torna a vantaggio dello scopo per cui una chiesa ha motivo di essere,cioè un momento di raccoglimento per la preghiera. Chiese barocche o santuari come quello si S.Antonio da Padova o di Pompei invitano poco al raccoglimento in sè stessi e alla preghiera.
    Ricordo che le volte che accompagnavo mia nonna alla chiesa Valdese,la cui religione predica un colloquio diretto con Dio, senza intermediari, mi colpiva proprio l'assenza di immagini, di orpelli e la presenza di croci anche queste senza l'immagine del Cristo. In queste chiese vi era un'atmosfera certamente più consona per la preghiara, secondo i dettami valdesi calvinisti.
    Oggi, purtroppo, anche la chiesa valdese si è adattata ai tempi,come dicono loro,pertanto si sono lasciati corrompere dalle ideologie pseudosociali, perdendo di vista il fine ultimo che è il colloquio con la divinità.
    ciao

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  6. Ho trovato questo su L'Occidentale e credo possa aggiungere qualcosa al tema :

    http://www.loccidentale.it/articolo/la+storia+conferma+la+nascita+di+ges%C3%B9+il+25+dicembre.0083623

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  7. Brava Ambra
    mi hai risparmiato la fatica di rifare il post....
    Sostanzialmente le cose stanno così come scritto nell'articolo,salvo un'incertezza,sui calendari in uso al tempo.
    La cumunità degli Esseni, che ci ha "tramandato" questi testi (i rotoli di Qumran)pur essendo ebrei, erano distaccati dall'ebraismo ufficiale pertanto il calendario esseno non è detto che corrisponda a quello ebraico,i mesi erano indicati da numeri ed era basato sul ciclo solare,e quello ebraico ufficiale sul ciclo lunare.Cmq la maggior parte degli studiosi accredita questa tesi della rispondenza dei turni al tempio.
    Il prof. Shemarjahu Talmon, dell’Università Ebraica di Gerusalemme, aveva lavorato sui documenti di Qumran e sul calendario dei Giubilei, ed era riuscito a precisare lo svolgersi settimanale dell’ordine dei 24 turni sacerdotali nel tempio,questo era lo scopo della sua ricerca. E' uno studio accurato e per di più, essendo il prof. di religione ebraica,si può escludere fini apologetici della religione cristiana.La lista,dei turni che il professor Talmon ricostruisce indica che il turno di Abia (Ab-Jah)quello di Zaccaria, prescritto per due volte l’anno, ricorreva così:la prima volta, dall’8 al 14 del terzo mese del calendario, e la seconda volta dal 24 al 30 dell’ottavo mese del calendario. Ora, secondo il calendario solare (non lunare, come è l’attuale calendario ebraico), questa seconda volta corrisponde circa all’ultima decade di settembre.
    Nel vangelo si legge che a Zaccaria,durante il suo turno al tempio, gli viene annunciato,il concepimento di Giovanni Battista, quindi a settembre, segue che essendoci 6 mesi di differenza con Gesù, quest'ultimo fu concepito a marzo dell'anno successivo e giustamente partorito a dicembre.Facendo lo stesso ragionamento coi giorni torna proprio il giorno 25, con una precisione + - d'un giorno o due.
    ciao

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  8. Non avevo ancora letto gli ultimi due commenti di Marcello, che riassumono una grande profondità di pensiero.
    Il penultimo commento - contenente il tema della trasformazione dei templi pagani in templi per il culto cristiano (cambio avvenuto molto gradulmente nel, o a partire dal IV secolo, dopo l'emanazione dell'Editto di Costantino), per "sfruttare" gli edifici di culto preesistenti e per non "incidere" sulle abitudini a recarsi in determinate località, da parte dei credenti - ben si addice anche al post "La provincia Terra di Lavoro" pubblicato nel settore "Storia". Le foto di Montecassino, aggiunte da Marcello, mi hanno condotto all'Abbazia, facendomi ricordare che Montecassino è stato un ponderoso esempio di "riciclo" di edificio di culto, dal paganesimo al cristianesimo. Ne parla anche Dante, ricordandoci che "Il monte a cui Cassino è ne la costa / fu frequentato già in su la cima / da la gente ingannata e mal disposta": prima di diventare abbazia, era stato un tempio pagano per il culto del dio Apollo.

    p.s. poichè so che non mi viene, forsanche a causa del mio computer antiquato, o per mia incapacità, chiedo a Marcello di traslare questo commento, anche, nel commentario del post "La provincia di Terra di Lavoro".

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